Isole Canarie: Tenerife, La Gomera, La Palma

Diario di un viaggio attraverso le Isole Canarie, in particolare le isole occidentali di Tenerife, La Gomera, La Palma. Troverete molti dettagli e fotografie.

lunedi 25 febbraio

Ci ritroviamo ad Alessandria alle 8:30 sul binario, appena in tempo per salire sul treno Eurostar delle 8:40 per Bologna. Il viaggio e' tranquillo, arriviamo intorno alle 11 come previsto; acquisto i biglietti per il bus navetta e ne ricevo tre al prezzo di due, la giornalaia non e' delle piu' sveglie (4.50 euro risparmiati).

Partenza dall'aeroporto G. Marconi di Bologna ore 14,30 e arrivo all'aeroporto Reina Sofia (Tenerife Sur) ore 18,15 circa. All'arrivo abbiamo preso un taxi dall'aeroporto per il porto, dove ci aspettava una nave Fred Olsen per arrivare all'isola La Gomera. Il viaggio in traghetto e' durato circa 40 minuti ed e' stato massiccio e molto confortevole (molto meglio del viaggio aereo !).

Il traghetto veloce della Fred Olsen tra le isole di Tenerife e La Gomera si chiama "Benchijigua Express" ed e' in realta' una nave di dimensioni notevoli, con tre rampe di imbarco per auto e camion, capace di trasportare camion di altezza e peso notevoli. "Benchijigua" e' anche il nome di una localita' rurale dell' isola dilla Gomera, dove Fred Olsen ha una casa rurale (che affitta ai turisti). Le aree passeggeri sono di vari tipi, compreso un bar ed un negozio di souvenir della Fred Olsen (la hostess di bordo lavora anche come commessa del negozio durante il tragitto). I sedili sono spaziosi e reclinabili, per cui il viaggio in traghetto e' molto piu' comodo rispetto al viaggio in aereo.
Il traghetto "Benchijigua Express" della Fred Olsen

Ora siamo a San Sebastian il capoluogo dell'isola de La Gomera, un bel paesello tranquillo e siamo alloggiati all'appartamento Quintero, in Plaza de Las Americas. Sembra incredibile ma per l'alloggio spendiamo solo 30 euro al giorno (in due)! L'alloggio e' confortevole, ha 4 posti letto, un salottino, cucina e un magnifico terrazzo con vista mare. Cosa si puo' volere di piu' !
San Sebastian - veduta dal terrazzo del nostro appartamento

Volete sapere come siamo riusciti a trovare alloggio ? Il tipo degli appartamenti Quintero si trovava in Plaza Americas quando siamo sbarcati con il battello, probabilmente aspettava per vedere se arrivavano nuovi turisti, ci ha seguito parlandoci del suo appartamento e alla fine ci ha convinti. Abbiamo potuto subito constatare che nell'isola arrivano pochi turisti e quei pochi che arrivano i padroni degli appartamenti li racattano per strada !

Avevo prenotato una pensione a San Sebastian, anzi due (come faccio di solito); usciti dal porto, ci dirigiamo a piedi verso il paese, decisamente piccolo e rassicurante, ancora vivo nonostante siano le 21:30 di una notte di Febbraio. Arrivati nella piazza pincipale del paese trascinandoci dietro le nostre valigie e zaini tra la gente seduta a bere e chiacchierare sulle panchine, ci avvicina un anziano del posto per offrirci una sistemazione in appartamento. Chiedo il prezzo: 30 euro; gli dico che e' troppo e proseguiamo. Giriamo un po' senza trovare la pensione prenotata (spesso mancano le insegne, o sono assai poco vistose, a vole mancano anche i numeri). Incontriamo di nuovo il mediatore; questa volta il dialogo e' piu' lungo, ci chiede dove vorremmo andare e ci descrive i vantaggi della sua sistemazione: cucina, molto spazioso, vista mare, proprio sulla piazza principale. Allora accettiamo di vederlo e lo seguiamo.

L'alloggio si trova proprio al quinto piano del Quintero, ha 4 posti letto, un bel salottino e una cucina modernissima con 4 piastre a gas elettroniche, una caldaia efficiente, pentole e piatti in dotazione. Accettiamo la sistemazione. Il tizio chiede un documento, gli lascio solo una fotocopia, nessun anticipo; mi da il suo numero di telefono, numero di cellulare e indirizzo su uno stralcio di carta comune e restiamo d'accordo che ci saremmo sentiti prima della nostra partenza. I contratti qui sono molto semplici, una stretta di mano e via. Del resto non gli avrei mai lasciato soldi in anticipo, e tanto meno un passaporto.

Abbiamo poi cenato in un bel ristorantino, "La Tasca" in Calle De Padron. Meraviglia: costo 7 euro circa in 2 persone, dopo aver mangiato 1 pizza e 1 gazpacho, una tipica zuppa a base di salsa con verdure (pomodori, cipolle, crostini di pane), leggermente piccante. Domani ci aspetta un'altra bellissima giornata alla scoperta dell'isola de La Gomera.

martedi' 26 febbraio

Oggi siamo rimasti a San Sebastian de La Gomera girando per le vie facendo acquisti, tra cui alcune cartoline e una scheda telefonica Movistar (compagnia telefonica mobile spagnola) per Andrea. Trovare il negozio di telefonia mobile non e' stato facile, abbiamo dovuto chiedere in giro; una anziana turista austriaca (che sta qui da tre mesi con il suo cane) ci ha accompagnati al negozio, che vende in prevalenza stoffe! Una chica cerca di spiegarmi in spagnolo le varie opzioni; credo di scegliere la piu' conveniente per me, quella a tariffa unica giornaliera per la provincia (Tenerife); mi accorgero' poi dopo (sabato) che i costi sono piu' elevati di quanto pensassi (quando mi arriva un SMS con scritto che ho meno di 3 euo di credito!).

Passiamo dall'ufficio turistico per raccogliere mappe e informazioni sull'isola. Visitiamo un museo (gratis) con oggetti vari della Gomera.
plastico della Gomera e posizione di San Sebastian

Al pomeriggio pensiamo di programmare il viaggio per vedere il resto dell'isola. Ah dimenticavo ! A pranzo abbiamo mangiato in un bel posticino chiamato "4 caminos". Abbiamo preso 2 escalopas che, a dispetto del nome, non sono scaloppine ma bistecche impannate. Al mattino, invece, per colazione, siamo andati in un locale qui vicino al nostro appartamento, da un cubano che fa pasticceria fresca ed abbiamo preso 1 tortina di mele e 1 di cioccolato. Avete visto come ce la passiamo bene !
Il lungomare di San SebastianLa torre del Conde

mercoledi' 27 febbraio

Dopo aver tentato di prenotare a Valle Gran Rey o Playa Santiago, decidiamo di visitare la parte nord e il centro visitatori del parco del Garajonay, raggiungibile solo in auto (la Lonely Planet ne parla in modo positivo).

Affittiamo quindi un'auto al porto (il posto piu' comodo per parcheggiare); la prendiamo per un solo giorno per provare le strade dell' isola (che in effetti si riveleranno strette e spesso intralciate da auto e camion in sosta, lente d percorrere); il prezzo e' 30 euro (contro i 28 al giorno circa per tre giorni). Partiamo in direzione nord (ci sono solo due strade in uscita da San Sebastian!).

Oggi esplorazione dell'isola de La Gomera con tappa al visitor centre del Parco Nazionale Garajonay e in alcune cittadine di montagna, tra cui Vallehermoso. Le strade sono belle, nonostante siano a curve. A me sinceramente fanno venire il giramento di testa, le odio ! A colazione abbiamo mangiato come ieri dei dolcetti dal cubano qui vicino e bevuto 2 zumos de aranca (succhi di frutta di arancia). A pranzo abbiamo mangiato al sacco 2 panini con jamon (prosciutto). Invece ieri sera a cena siamo rimasti sul leggero con 2 zumos de fruta. Eravamo ancora sazi delle escalopas del pranzo ! Concludendo: oggi abbiamo fatto un bel giretto, abbiamo visto dei bei villaggi di montagna. Pero' ci si stanca molto per il viaggio, dovendo affrontare strade tutte curve e barrancos (burroni). Nei paesini dell'interno ci sono poche cose da vedere, il grosso e' tutto nei centri piu' grandi come San Sebastian o Valle Gran Rey (piena di turisti tedeschi).

Adesso mi riposo un po' ma Andrea vorrebbe andare a prendere un barraquito al parador de turismo sulla montagna qui vicino. E' proprio istancabile ! Glossario: barraquito = bevanda a base di caffe', latte e liquore; parador de turismo = hotel gestiti dallo stato.
Salotto del nostro alloggio a San Sebastian

giovedi' 28 febbraio

Al mattino, con l'auto, abbiamo provato ad andare al parador sulla montagna qui vicino ma l'abbiamo trovato chiuso. Addio barraquito !
La zona sulla collinetta e' comunque carina; pare abitata in prevalenza da tedeschi. Avevamo poco tempo per visitarla perche' dovevamo restituire l'auto per le 10. Abbiamo quindi riportato l'auto al porto (tornando poi a prendere il contratto in appartamento; dovevamo recuperare i soldi della benzina perche' ce l'avevano data con il pieno con una cauzione di 30 euro ... quindi siamo tornati indietro). Abbiamo usato solo 6 euro di benzina.

Abbiamo fatto colazione in un'altra dulceria (pasticceria), chiamata "Cuba Libre", sempre a base di tortine e di zumos de fruta. Molto buoni anche se, personalmente, preferisco cosa abbiamo mangiato le altre mattine dal cubano.

Abbiamo visitato la casa-museo con il pozzo dove Cristoforo Colombo, secondo la leggenda, attinse l'acqua con cui battezzo' il Nuovo Mondo. Il museo raccoglie molti cimeli colombiani ed e' molto interessante perche' riporta notizie sulle spedizioni di Colombo (o Colon come lo chiamano qui) nelle Americhe.

A pranzo siamo tornati al ristorante "La Tasca", abbiamo preso 2 pizze, una al prosciutto e una al tonno. Buonissime e molto economiche !
Ristorante "La Tasca" a San Sebastian

L'ultima cosa che scrivo ora sono le peripezie che abbiamo dovuto affrontare per il pagamento ed il rilascio delle chiavi a Victor Plasencia, il signore che ci ha affittato l'appartamento a San Sebastian. Abbiamo cercato di rintracciarlo, sia di persona sia telefonicamente sempre senza risultato. Cosi' abbiamo deciso di lasciargli i 90 euro dell'appartamento nell'appartamento stesso ed abbiamo poi messo le chiavi in una cassetta delle lettere postale. Speriamo che gli arrivino ! D'altronde non si poteva fare altrimenti, nessuno voleva le chiavi e nessuno voleva prendersi la briga di consegnargliele.

Davvero incredibile, ma nessuno ci ha aiutato. Neanche la portinaia del Quintero conosceva Victor e non ha voluto tenere le chiavi perche' e' un privato. Ho provato anche all' internet cafe' sotto casa, non le hanno volute. Ultimo tentativo alla Hertz al porto. Fino all'ltimo minuto speravo di trovarlo magari in piazza o al porto, per cui ho tenuto le chiavi; appna prima di imbarcarmi ho chiesto in edicola una busta e mi ha regalato un sacchetto di plastica trasparente; ho inserito le chiavi con allegato l'indirizzo e le ho infilate nella cassetta delle lettere al molo. Domani entro le 14 le preleveranno e gliele daranno credo.
Rampe di salita del traghetto Fred Olsen

Ora siamo sul traghetto, destinazione Los Cristianos (Tenerife) e poi prenderemo un altro traghetto per Santa Cruz de La Palma. Costo viaggio: 63 euro complessivi per 2 persone.

A Los Cristianos abbiamo un'attesa di oltre tre ore, ma con i bagagli appresso ed il caldo che picchia nel sud di Tenerife non si puo' fare molto. Ne approfitto per telefonare a Luca, Pino e anche il Santomauro (che dovrebbe procurarci un posto li vicino per l'ultima notte, quando dovremo andare all'aereoporto verso le 6 del mattino).

giovedi' sera: Siamo sul traghetto Barlovento della Fred Olsen, destinazione San Miguel de La Palma, l'isola che qui viene chiamata piu' semplicemente con il nome La Palma. A cena nel ristorante del traghetto abbiamo mangiato carne di cerdo che noi pensavamo fosse carne di cervo invece e' maiale ! Comunque e' buonissimo e tenerissimo, non e' per niente grasso. Sulla nave Andrea ha acquistato una maglietta con il simbolo della Fred Olsen dalla hostess di bordo che parlava anche l'italiano molto bene poiche' tra qualche mese sposa un'italiano. Durata viaggio Tenerife - La Palma circa 4 ore.
Claudia riposa sul traghetto "Barlovento"

All'arrivo a Santa Cruz de La Palma abbiamo cercato sistemazione alla Pension Canarias, in pieno centro cittadino dove pensiamo di rimanere alcuni giorni.
Santa Cruz de La Palma - veduta dal nostro terrazzo

venerdi' 1 marzo

Siamo a Santa Cruz de La Palma, oggi piove, anzi pioviggina un po'. Dicono che La Palma e' l'isola piu' piovosa dell'Arcipelago delle Canarie e hanno ragione ! Pero' questa e' la isla bonita, molto verdeggiante e con un buon clima. Stamattina abbiamo visitato un po' il centro storico della citta' e abbiamo pranzato in un bel ristorante consigliato anche dalla guida Lonely Planet, il Ristorante Canarias. Abbiamo mangiato pollo e filetto alla griglia con patate fritte (e birre ovviamente), abbiamo mangiato benone senza spendere grosse cifre, meno di 17 euro. Senza parlare del servizio ai tavoli, eccellente direi !

Ora siamo in siesta (riposo) ma contiamo di proseguire nel pomeriggio con il giro turistico della citta', andremo al centro informazioni per chiedere info sugli autobus in servizio sull'isola, in particolare per arrivare a Los Cancajos dove dicono ci sia una bella spiaggia. Dicono sia bello anche l'Osservatorio Astrofisico nel Parco Nazionale de La Caldera de Taburiente che pero' non sembra sia possibile visitarlo, a meno che non si abbiano dei ganci, cosa che contiamo di fare, se possibile.

Curiosita': l'ultima eruzione vulcanica dell'isola si e' verificata nel 1971 e l'attivita' vulcanica nel sud dell'isola non e' ancora cessata. Neanche i sismologi sono d'accordo sulla prossima grande eruzione, alcuni pensano che potra' avere luogo entro 50 anni, altri pensano invece che avverra' entro 5.000 anni.

ore 24,00: Questa sera cena al ristorante "Alameda" di Santa Cruz de La Palma gestito da due signori italiani, di Salerno. Molto cordiali i proprietari, ci hanno trattato benone, ci hanno fatto persino due barraquitos molto buoni. Il "barraquito" e' un caffe' corretto tipico delle Canarie occidentali; gli ingredienti principali sono: caffe', latte, liquore 43, limone.
Pizzeria Alameda a Santa Cruz de La Palma

Quando hanno capito che siamo italiani sono stati molto contenti, sull'isola non se ne vedono molti, solo turisti tedeschi e abbiamo potuto parlare un po' con loro sulle cose da vedere sull'isola, sulle strade, ecc. Sempre al ristorante "Alameda" abbiamo conosciuto anche altri italiani, tra cui un tecnico che lavora al centro Astrofisico Galileo Galilei nel Parco Nazionale de la Caldera de Taburiente (gruppo di montagne dell'isola di origine vulcanica a forma di ferro di cavallo). Il tipo che si chiama Alberto ci ha invitato in settimana al centro per vedere il telescopio italiano e sembra quasi incredibile, essendo chiusa le visite ai turisti.

sabato 2 marzo

Questa mattina abbiamo affittato la macchina qui a Santa Cruz de La Palma. Costo 5 giorni: 124 euro, una cifra abbastanza ragionevole. Poi abbiamo fatto un giretto fino al Centro Informazioni del Parco Nazionale Taburiente de la Caldera. Purtroppo il tempo non era molto bello, pioveva molto forte e siamo tornati indietro. Le strade sono belle, abbastanza larghe, anche quelle di montagna, a differenza di quelle dell'isola de La Gomera che sono molto piu' strette.

Domani abbiamo programmato di lasciare Santa Cruz e di arrivare a Fuencaliente, a sud vicino ai vulcani. Quest'oggi abbiamo pranzato in un localino chiamato "La Lunja", in Avenida Maritima, abbiamo mangiato salsiccia e patate fritte. Alla sera, a cena, siamo stati in un locale vicino alla nostra pensione, si chiama "El Taburiente" e abbiamo mangiato lambada (cioe' filetto) ed ancora patate fritte. Oggi, sabato, molti negozi sono chiusi qui nel centro storico di Santa Cruz ed e' chiuso anche l'Internet Point, un negozio di fax, fotocopie che offre anche la possibilita' di connettersi ad internet, dove ieri abbiamo potuto navigare per una mezz'oretta. Tutto sommato anche in questa citta' si sta bene e quasi mi dispiace un po' di doverla lasciare.

Abbiamo girato diversi rent-a-car alla ricerca di un'auto a poco prezzo, disponibile subito e con possibilita' di lasciarla poi all'aereoporto. Dopo alcuni tentativi veloci l'abbiamo trovata in un'agenzia sulla via principale (avenida Maritima); dopo un quarto d'ora di attesa ci hanno portato na Panda bianca, per 124 euro in 5 giorni. Per lasciarla, ci hanno detto di mollarla all'aereoporto aperta, con le chiavi sotto il sedile!
Claudia e la nostra Seat Marbella bianca

Siamo partiti per salire una zona panoramica ma il tempo, una volta usciti da Santa Cruz, si e' messo male, piovoso e freddo, e siamo rientrati rimandando ai prossimi giorni la visita.
Il centro visitatori nella nebbiaClaudia a pranzo in avenida Maritima a Santa Cruz de La Palma

Domani lasceremo la pension Canarias e partiremo da Santa Cruz per un giro dell'isola, credo in direzione sud per Fuencaliente. La solita prenotazione di emergenza e' stata fatta con la mia scheda GSM spagnola.
Una caravella in cemento a Santa Cruz de La Palma

domenica 3 marzo

Oggi siamo a Los Canarios de Fuencaliente, paesino conosciuto piu' semplicemente come Fuencaliente. Siamo nel sud dell'isola de La Palma, in una zona molto vulcanica. Infatti nella mattinata siamo andati in esplorazione dei vulcani di San Antonio e Teneguia, due vulcani che hanno eruttato recentemente, il primo nel 1949 e il secondo nel 1971. Al vulcan di San Antonio si arriva dopo aver pagato 3 euro di pedaggio per persona al centro informazioni e si puo' percorrere il bordo del cratere quasi per l'intera circonferenza.
Vulcano di San AntonioAndrea riposa al vulcano di San Antonio

Il vulcan Teneguia, invece, si trova piu' in basso rispetto al vulcan di San Antonio, piu' verso il mare ed il suo cratere e' piu' piccolo e basso. Tutt'intorno si vede un paesaggio fantastico, fatto di pietre e sabbia scura, segno della colata lavica piu' recente. Dalle informazioni che ho potuto avere dal centro informazioni ho capito che le eruzioni vulcaniche qui nell'isola de La Palma non sono state molto distruttive, non hanno provocato danni ingenti per l'economia e non hanno provocato vittime umane.

Piu' tardi abbiamo pranzato in un piccolo parrilla grill, un ristorante economico di Fuencaliente, dove abbiamo mangiato un buon piatto di maccaroni (maccheroni, come li chiamano loro) con sugo di tonno.

Nel pomeriggio abbiamo visitato una localita' ciamata El Fao, dove si trova appunto un faro, una piaggetta e un piccolo ristorantino sul mare.
Ristorante sul mare a El Faro

Abbiamo cercato un posto per dormire qui a Fuencaliente ed ora siamo alloggiati in una piccola pensione, Pension Central, in una bella stanza con ampio balcone (purtroppo inservibile, visto che fa un freddo cane !), molto luminosa. A cena siamo stati in un altro parrilla grill ristorante di Fuencaliente, anche questo economico e, soprattutto, quasi a secco di cibo. Abbiamo cenato a base di bistecca con patate canarie (patate bollite servite con buccia che qui chiamano papas arrugadas), discrete sia le papas sia la carne, con un servizio abbastanza spartano. Vi racconto adesso una chicca: quando siamo arrivati alla pensione qui a Fuencaliente, avevamo prenotato ieri telefonicamente, il padrone ha chiamato Andrea con l'appellativo "Andreotti", al che' ci e' mancato poco che non mi mettessi a ridere ! Non credo che conosca il nostro Andreotti, penso che abbia capito male il nome, Andrea Panati, pero' e' una cosa davvero curiosa.
Claudia al computer per scrivere il diario del viaggio

lunedi' 4 marzo

Questa mattina siamo partiti da Fuencaliente e ci siamo fermati dapprima a El Paso, un piccolo paese famoso per l'artigianato della seta e poi siamo saliti in un punto panoramico, La Cumbrecita, da dove si vedono bene le alte montagne del massiccio a ferro di cavallo Caldera de Taburiente. Mi e' piaciuto particolarmente visitare il museo-laboratorio in cui si tesse ancora la seta come una volta e abbiamo visto appunto alcune donne trasformare i fili di seta in magnifici manufatti semplicemente manovrando telai antichi, tutto rigorosamente fatto a mano.
Donna che lavora la seta a El PasoVeduta della Cumbrecita verso la caldera de Taburiente

Abbiamo poi fatto anche un giretto al porto di Tazacorte, piccolo porticciolo, sbocco sul mare della cittadina di Tazacorte, famosa perche' da qui inizio' la colonizzazione dell'isola di San Miguel de La Palma (cioe' La Palma).
Puerto TazacorteAndrea a Puerto Tazacorte

Infine nel pomeriggio siamo arrivati a Puerto Naos, una cittadina di mare sulla costa ovest, dalla parte opposta a Santa Cruz. Puerto Naos e' una cittadina carina e, come dice il nome, ha un piccolo porto per barche. Abbiamo trovato sistemazione in un appartamento con vista mare composto da una cucina (un po' piu piccola rispetto a quella che avevamo a San Sebastian de La Gomera, ma tanto noi non la utilizziamo andando a mangiare fuori), e un'altra stanza un po' piu' grande contenente i letti, un divano, un tavolo con sedie. Non possiamo lamentarci, anche questa volta abbiamo un ampio terrazzo con vista mare (adoro il paesaggio con mare da una parte e montagna dall'altra, mi sembrano le cinque terre nella nostra liguria). Abbiamo gia' pagato in anticipo per 2 giorni 90 euro (30 per giorno, come a San Sebastian), non so ancora se abbiamo fatto bene oppure no, Andrea non so se resiste a stare due giorni di fila qui, anche se e' un bel posto.
Puerto Naos - vista dal nostro terrazzo

Questa sera abbiamo cenato in un ristorante italiano di Puerto Naos, chiamato "La Scala". Abbiamo mangiato bene delle buone pizze e, come era gia' successo a Santa Cruz, abbiamo conosciuto degli italiani che hanno deciso di vivere e lavorare in questa bellissima isola.

martedi' 5 marzo

Oggi giornata tranquilla qui a Puerto Naos. Abbiamo trascorso circa 4 ore sulla spiaggia a prendere il sole, infatti siamo diventati abbastanza rossi, sia io che Andrea, nonostante la crema protettiva che ci siamo dati. Qui il sole picchia bene e, nonostante le nubi che affuscano ogni tanto il sole, fa sempre caldo.

Abbiamo fatto colazione e pranzo sulla spiaggia, a base di biscottini al cioccolato e succhi di frutta, poi abbiamo passeggiato un po' per le strade del paese guardando le insegne e i menu dei ristoranti, degli appartamenti in affitto ed acquistando cartoline.

Domani so gia' che mi aspettera' una dura giornata, Andrea vuole alzare le tende da qui e fare tutto il giro a nord dell'isola. La strada e' abbastanza lunga (forse 70-80 km) e sara' stressante guidare sui barranchi e sulle curve. Pero' speriamo in bene, adesso tra poco andremo a cena e questo e' gia' consolante !

Cena in un locale greco: volevamo provae la paella vegetariana (di verdure) ma era necessario prenotarla in anticipo, cosi' abbiamo ripiegato sugli spaghetti, con antipasto di pane e aglio e naturalmente mezzo litro di sangria (vino dolce spagnolo con agrumi).

mercoledi' 6 marzo

Oggi giro esplorativo del nord dell'isola de La Palma con obiettivo ritorno a Santa Cruz de La Palma. Siamo partiti da Puerto Naos al mattino, circa le 10,30 e abbiamo fatto un bel po' di strada, circa 3 o 4 ore di macchina, quasi ininterrotte, infatti ora (22,40) sono esausta. Le strade nel nord dell'isola sono molto piu' strette e tortuose ed e' facile sbagliare strada perche' a volte la direzione non e' segnalata bene. Abbiamo sbagliato strada una prima volta e siamo finiti a Garafia che volevamo tralasciare e poi seguendo le indicazioni per Barlovento abbiamo imboccato una strada di montagna stretta e tortuosa con alcune gallerie rudimentali di una sola corsia, buie e con perdite d'acqua. Avevo una paura di trovare altre auto e di non riuscire a venirne piu' fuori, oppure che la strada finisse all'improvviso, diventava sempre piu' stretta ! Ancora ora non riesco a capire se la strada principale fosse quella li' oppure se abbiamo imboccato una stradina secondaria.
On the roadOn the road

Una volta arrivati a Barlovento non si corre piu' il rischio di sbagliare strada, poiche' si seguono le indicazioni per Santa Cruz.
Bananiere a Barlovento

Si passa anche per Los Sauces, piccolo paese di montagna unito al paese di San Andres (infatti vengono nominati spesso insieme come San Andres y Sauces). Qui abbiamo pranzato in un localino a base di pollo allo spiedo e bistecca di carne di maiale con papas arrugadas (patate bollite servite con la pelle). E' stato un pasto abbondante ed economico come sempre nelle isole de La Gomera e de La Palma.

Arrivati a Santa Cruz abbiamo prenotato un volo aereo per domani per Tenerife Norte. Partiremo alle ore 12,00 e contiamo di visitare qualche giorno ancora Santa Cruz di Tenerife e Puerto de La Cruz (dove alloggeremo alla Pension Dilani dal nostro amico tedesco conosciuto durante la nostra precedente vacanza).
pension CanariasSanta Cruz de La Palma

Questa sera abbiamo cenato per l'ultima volta nell'isola de La Palma dai nostri amici italiani del ristorante Alameda ed abbiamo mangiato ravioli con ricotta e pasta casereccia, senza contare due dolci, uno strudel ed un altro tipico dell'isola con un nome strano, mi pare si chiamasse Bon Me Parse. E' tutto per oggi, adesso vado a dormire che sono distrutta !
Una caravella in mezzo alla citta' di Santa Cruz de La Palma

giovedi' 7 marzo

Museo a Santa Cruz de La PalmaGabbia in legno per canarini

Questa mattina siamo partiti da Santa Cruz de la Palma ed abbiamo raggiunto l'isola di Tenerife. Abbiamo viaggiato in aereo, mezz'ora e siamo arrivati all'aeroporto di Tenerife Norte (Tenerife del Nord).
Aereo ad elica 72 posti della BinterIl Teide (Tenerife) visto dall' aereo

Poi abbiamo preso il bus n. 102 e siamo arrivati a Puerto de La Cruz, dove abbiamo preso alloggio alla Pension Dilani, in Calle Blanco, dal nostro amico tedesco Dirk, gestore della pensione. Gli autobus non sono molto comodi, soprattutto perche' in certe fermate non sono segnati gli autobus che passano di li' e quando arriva un bus bisogna sempre chiedere perche' fermano in quella fermate entrambi che vanno da due parti opposte. A pranzo abbiamo mangiato in un posticino di Puerto de La Cruz specializzato in tapas e raciones (le tapas sono porzioni piu' piccole, le raciones sono porzioni piu' grandi). Noi abbiamo preso due tapas, una con zuppa di lenticchie e l'altra con stufato. Entrambe erano molto buone. Nel pomeriggio abbiamo girato per le vie del centro storico di Puerto de la Cruz, programmando il giro dei prossimi giorni a Santa Cruz di Tenerife e guardando le vetrine dei negozi piene di souvenir di ogni tipo. Puerto de la Cruz e' una cittadina carina, pero' l'abbiamo trovata piena di turisti, molti di piu' della scorsa volta a dicembre.
Puerto de la Cruz, veduta dal nostro terrazzinoSpiaggia di Puerto CruzLe piscine a Puerto CruzClaudia in spiaggia a Puerto CruzBarche in citta' a Puerto Cruz

Nel pomeriggio verso sera mi e' successo un piccolo inconveniente: sono stata morsa alla mano e sulla gamba dal cane di Dirk, Juan. Il cane solitamente e' tranquillo e docile, l'ho accarezzato sul muso come avevo gia' fatto altre volte e all'improvviso mi ha assalito, forse voleva giocare o forse si e' spaventato, non lo so. So solo che mi sono un po' spaventata ma non ho riportato gravi danni, se non un graffietto e un piccolo ematoma sulla coscia destra.
Una banda prova a porte aperte

Alla sera, a cena, siamo ritornati al ristorante "El Patio Canario", dove eravamo gia' stati a dicembre in occasione della nostra prima gita nelle isole canarie. Io ho preso la paella di carne, come l'altra volta ed Andrea ha gustato un ottimo solomillo canario con salsa di peperoni, pomodori ed altre verdure. Ottima anche la paella, molto gustosa, ed eccellente e' il locale e il servizio. Abbiamo pagato 22,01 euro. Il locale sembra proprio un cortile, come dice il nome (infatti patio significa cortile) ed e' pieno di piante rampicanti e gabbie di legno per uccelli appese alle pareti.
Ristorante Patio Canario

venerdi' 8 marzo

Banane nel giardino tropicale della nostra pensioneCactus nel giardinoUn contorsionista in mezzo alla piazza a Puerto de la Cruz Questa mattina abbiamo fatto un ultimo giretto turistico a Puerto de la Cruz, abbiamo pagato la camera a Dirk e verso le 12,30 siamo partiti con il bus e ci siamo diretti verso la capitale, Santa Cruz de Tenerife. Ci siamo trasferiti un autobus da Puerto de la Cruz a Santa Cruz de Tenerife (bus n. 102, 55 minuti). Conviene molto pagare con le tessere bonobus, che non sono nominative e vanno bene sia per i trasporti interurbani che per quelli urbani (e anche alcuni musei).

Arrivati dopo circa 50 minuti di viaggio sul bus (gli autisti vanno come pazzi !) abbiamo cercato una sistemazione nella citta' per i prossimi due giorni. Abbiamo trovato posto all'Hotel Anaga, in Calle Imeldo Seris, a due passi da Plaza de Espana, una piazza molto bella nel cuore del centro storico di Santa Cruz. La stanza che ci hanno assegnato e' carina, anche se e' priva di bagno (nel senso di water). E' composta da una zona notte con letto, tavolino, ecc. ecc. e una zona diciamo da giorno, con un divanetto, una poltrona, una sedia e un tavolino da salotto. A completare il tutto c'e' in un angolino la doccia e il lavabo. Per noi va benissimo, anche senza water in stanza si puo' sopravvivere, l'unico neo sembra essere il fatto che dai rubinetti sia del lavabo che della doccia sgorga poca (o niente) acqua calda. A pranzo siamo andati in un ristorante italiano qui vicino "Da Oreste" dove abbiamo preso due pizze, una alla carbonara, fatta proprio come gli spaghetti alla carbonara con uova e pancetta (bacon) e una pizza al salame per Andrea che si aspettava del salame piccante come prende di solito in Italia, invece gli e' arrivata una pizza con salame normale (peraltro non eccessivamente buono, d'altronde non e' mica il salame di Rosignano !). Al pomeriggio abbiamo girato un pochino per le vie di Santa Cruz e stavamo per entrare in un bel museo, il Museo de la Naturaleza y el Hombre, quando ci hanno detto che stava per chiudere ed allora abbiamo rinviato la visita a domani mattina.
Museo della Naturaleza a Santa Cruz

Abbiamo fatto comunque in tempo a fare alcuni acquisti al bazar interno del museo, io ho acquistato una felpa di cotone con disegnata la luna (nel senso di pianeta) che si vede anche al buio, mentre Andrea ha comprato un librone sulle isole Canarie (voglio vedere come fara' a portarselo a casa, visto che la sua valigia e' stracarica !). A cena volevamo provare le famose arepas, involtini di mais ripieni di formaggio, o di altro e cosi' siamo andati in un localino abbastanza lontano dal nostro hotel, al bar Sucre in Calle Castro. Non c'erano le arepas, abbiamo mangiato un panino (bocadillo) con carne e carne con patate, corredate da cerveza (birra) io, e succo di frutta all'arancia, Andrea. Lungo la strada abbiamo potuto assistere ad una manifestazione di protesta delle donne immigrate qui a Santa Cruz che manifestavano pacificamente con slogan e grida di protesta. E' incredibile: qui fanno manifestazioni di notte ! Claudia aggiorna il diario del viaggio

sabato 9 marzo

Giornata passata a Santa Cruz a visitare la citta' con i suoi monumenti, negozi e musei. Al mattino colazione con zumo di fruta all'aranca e mini panino con bacon (pancetta) consumati in un piccolo bar del centro storico di Santa Cruz, vicino a Plaza de la Candelaria. Poi abbiamo fatto anche una visitina al mercato di Nuestra Senora d'Africa, dove ci siamo giunti quasi per caso. E' un mercato abbastanza grande dove espongono di tutto, dai fiori, alla frutta, ai dolci. Il tutto e' contornato da musica che, sorprendendoci un po', era italiana, infatti abbiamo sentito una canzone di Paolo Conte e poi quella di Modugno, "Nel blu dipinto di blu" (Volare). Abbiamo anche approffittato per assaggiare delizie locali, infatti abbiamo acquistato una tortina di almendras (mandorle) e una banana (che veramente mi e' stata regalata). A pranzo, dopo aver girato circa 3 ore alla ricerca di un posto che facesse primi all'italiana (Andrea aveva voglia di pasta !), siamo ritornati nello stesso locale dove avevamo gia' pranzato ieri, il ristorante italiano "Da Orazio", dove abbiamo preso due primi, io lasagne al forno e Andrea spaghetti alla bolognese con ragu'. Al pomeriggio siamo stati al museo della Naturaleza y El Hombre, dove avevamo gia' andare ieri ma stava per chiudere. Molto bello, ricco di sale, molto ben esposto e, soprattutto, molto multimediale, con filmati, giochi interattivi, diapositive ed effetti sonori molto realistici, come quello di un' eruzione vulcanica. Abbiamo passato al museo quasi due ore e mezza, quasi senza esplorarlo proprio tutto.
Parco a Santa Cruz (Tenerife)Un traghetto al portoIl "Leone" tra due leoniUna bella via di Santa CruzUn pannello luminoso del museo

A cena verso le 20,30 abbiamo provato un locale consigliato dalla Lonely Planet, il ristorante "Maison al Duque", in Calle Power, dove abbiamo mangiato veramente bene, spendendo 22 euro circa. Abbiamo preso una escalopas (bistecca impannata con patate fritte) e un solomillo alla plancha (filetto alla piastra), poi una fetta di torta alle mandorle e 3 cervezas (birre). Domani ci aspetta l'ultima giornata nelle isole canarie, probabilmente torneremo a Playa de las Americas o a Los Cristianos, poiche' sono molto piu' vicine all'aeroporto di Tenerife Sur.

domenica 10 marzo

Ed e' arrivato l'ultimo giorno di questa seconda spedizione alle isole Canarie.
La nostra stanza all'hotel Anaga, con salotto alquanto originale

Questa mattina ci siamo trasferiti in bus da Santa Cruz a Los Cristianos, cosi' domani mattina abbiamo meno strada da fare in taxi per arrivare all'aeroporto. Domani sveglia molto presto, alle cinque circa, per arrivare in aeroporto verso le 6,30, due ore prima dell'imbarco per Bologna, previsto per le 8,00.

Quest'oggi abbiamo esplorato un po' Santa Cruz prima di partire, c'era un mercato delle pulci, chiamato "Rostro"; poi, dopo essere arrivati a Los Cristianos, abbiamo esplorato un po' questo paesino di mare con il suo bel porticciolo.

E' un paese carino, praticamente attaccato a Playa de Los Americas, e' un po' troppo turistico rispetto a Santa Cruz con migliaia di ristoranti uno vicino all'altro (avro' contato una decina di ristoranti italiani lungo il lungomare di Los Cristianos !) pero' bisogna anche dire che e' molto piu' tranquillo rispetto a Playa de Las Americas dove gli hotel non si contano, ce n'e' migliaia e migliaia !

Per quanto riguarda il cibo non si mangia bene, ci sono troppi ristoranti che propongono la stessa cosa che e' praticamente robaccia cucinata male. Ne abbiamo avuto un esempio quest'oggi a pranzo, quando, appena arrivati a Los Cristianos, abbiamo pranzato nel ristorante pizzeria gestito dallo stesso personale del nostro hotel "Andrea's". Abbiamo preso due piatti di pasta, uno di maccheroni alla matriciana e uno di lasagnette al pesto. Entrambi i piatti erano scadenti, nel senso che c'era troppa roba, cotti male e troppo conditi (nel mio di pesto c'era quasi un litro di olio !).
Il "becco" del traghetto Barlovento, nel porto di Los CristianosIl traghetto Barlovento (da Los Cristianos a La Palma)Spiaggetta di Los CristianosIl porto di Los Cristianos

A cena ci siamo un po' rifatti, andando nel ristorante "Estaciones" qui vicino, in calle Antigua General Franco. Abbiamo mangiato un po' meglio, io un primo, potaje canario (una minestra molto buona con fagioli, patate ed altre verdure), mentre Andrea ha preso una salchicha alla plancha, cioe' salsiccia cotta sulla piastra. Anche la salsiccia era molto buona, pero' quello che lasciava a desiderare in questo posto era il servizio, i camerieri si davano da fare ma, forse perche' c'era troppa gente, facevano aspettare troppo prima di servirti.

Adesso siamo qui in stanza all'hotel "Andrea's" e sto per andare a dormire. Domani ci aspetta il ritorno alla vita normale e al nostro clima italiano che non ha niente da invidiare a quello delle Canarie, isole fortunate, come le chiamavano i Romani, proprio nel vero senso della parola ! E questo e' tutto, alla prossima gente !

lunedi' 11 marzo

Volo di ritorno OK, partenza alle 8:15 e arrivo a Bologna intorno alle 13 italiane. Il cielo era sereno, io avevo un posto nella parte anteriore sinistra dell' MD83 Spanair (10A) e ho cosi' potuto vedere bene l'isola di Tenerife (con il suo Teide imponente) sparire dietro a noi, poi le coste della Spagna, Barcellona, la costa azzurra, le Alpi innevate, infine Genova.
Tenerife vista dall'aereo

Il bus navetta per la stazione ferroviaria e' scomodissimo, lento e un vero furto (4,50 euro). Non ha uno scomparto bagagli, e carica gente in quantita' esagerata; stava per scoppiare una rissa a bordo, la gente era nervosa per la scarsita' di spazio e le valigie ovunque che intralciavano la salita. Meglio prendere un taxi.